La marcatura CE degli apparecchi elettrici
L’elettricità muove gran parte dei prodotti che utilizziamo quotidianamente.
La nostra società esegue la marcatura CE delle apparecchiature elettriche e fornisce la consulenza per farvi diventare autonomi.
Le apparecchiature elettriche sono regolamentate, per quanto riguarda la marcatura CE, dalla direttiva denominata “bassa tensione” e questa dicitura a volte trae in inganno in quanto la bassa tensione va da 50 a 1000 Volts, mentre al di sotto di 50 viene definita bassissima tensione.
La bassa tensione è quindi quella più comune e diffusa dal punto di vista dell’utilizzo e riguarda anche le apparecchiature che funzionano a batterie che si ricaricano con il trasformatore, come i piccoli elettrodomestici portatili, o anche i telefoni cordless.
La marcatura CE consiste dal punto di vista visivo, nell’applicazione sul prodotto del marchio CE, in dimensioni e forma bene definite, mentre dal punto di vista sostanziale essa è costituita dalle seguenti parti:
- Dichiarazione di conformità del prodotto
- Fascicolo tecnico del prodotto
- Manuale di installazione, uso e manutenzione del prodotto
- Procedure formalizzate di produzione che dimostrino nel caso di costruzione di serie la corrispondenza di ogni singolo oggetto ed il campione su cui si sono svolte le indagini per la marcatura
La preparazione del fascicolo tecnico prevede una serie di attività:
- Analisi dei rischi in fase di progettazione, produzione ed utilizzo
- Predisposizione di disegni, progetti, documentazione tecnica di vario genere, dagli schemi elettrici ed elettronici, alla raccolta delle dichiarazioni di conformità dei fornitori
- Relazioni e calcoli qualora ritenuti esplicativi e necessari.
- L’inserimento di una copia del manuale
- Informazioni e dati sui prodotti acquistati
Marchio CE corretto
Va chiarito che mentre il marchio CE, l’identificazione, la dichiarazione di conformità ed il manuale d’uso, devono essere presenti al momento della vendita e fanno parte integrante del prodotto, tutta la rimanente documentazione, peraltro necessaria per una corretta e coerente produzione, deve essere messa a disposizione di un’eventuale ispezione da parte di autorità competente, ma non della clientela.
La nostra società esegue la marcatura CE e fornisce la consulenza per capire cosa è necessario fare.
Il nostro telefono è 049 8875489.
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Egr ing Carraro la ringrazio sopratutto per la franchezza per essere uno dei pochi che riconosce che dietro l’indirizzo mail non c’è una carta d’identità, con questa idolatria dela rete lei è un di pochi che riconosce i limiti.
La mia non vuole essere una richiesta di risposta sostitutiva di una consulenza ma una richiesta di un parere in un blog dedicato a questo.
Per chiarire la mia domnanda :
1) Mi è stato richiesto di produrre delle schede elettroniche come parti di ricambio di un controllore di processo.
2) Il controllore in oggetto è stato a suo tempo sottoposto alla certificazione con prove di tipo .
3) Il controllore viene montato su quadtri elettrici non di serie e pertanto sottoposti a verifica singolarmente, e non a prove di tipo
4) Le schede vengono prodotte su specifica e disegni del produttore del controllore.
Se pensa di poter dare un parere ad un problema che penso non solo mio La ringrazio anticipatamente
Vatta Riccardo
Salve, non è frequente trovare persone che comprendono il senso reale di un discorso, anche quando questo è privo di fronzoli e complimenti, cose che entrambe non mi appartengono e mi fa piacere constatare che Lei ha compreso perfettamente sia lo specifico che il generale.
Le rispondo quindi con molto piacere anche se con un pò di ritardo.
Le parti di ricambio di una qualsiasi macchina o altro prodotto, che non vengano poste in libera vendita, ma fornite esclusivamente all’utilizzatore del prodotto originario, possono non riportare il marchio CE.
ATTENZIONE non riportare il marchio CE non significa non essere sottoposte a tutta la procedura di marcatura CE.
Su questo punto molti fanno confusione in buona ed in cattiva fede.
Occorre precisare un principio generale: NESSUNO PRODOTTO POSTO IN LIBERA PRATICA PUO’ ESSERE NON SICURO! Questo significa che chi lo pone in libera pratica deve fornire garanzia che il prodotto è NON PERICOLOSO. Per fare questo si devono seguire le direttive che regolano il prodotto, SEMPRE ed IN OGNI CASO, senza alcuna eccezione.
Quindi che siano prodotti su misura, che siano di serie, che sia tipo o su commessa, il risultato finale non può essere diverso, ovvero: IL PRODOTTO DEVE ESSERE SICURO.
Per dimostrarlo è necessario avere a disposizione la documentazione che lo prova, se poi questa documentazione comprende anche il marchietto sul prodotto oppure no, diventa ininfluente sul piano pratico e può essere omesso, nei casi indicati in precedenza, ma sinceramente mi sembra banale soffermare l’attenzione su un marchietto che si è no può costare 0,5 € (esagero in eccesso) stampato su una etichetta.
Non si deve dimenticare che l’obiettivo primario di tutte le procedure, del lavoro dei produttori e me lo consenta, anche del nostro, è uno solo: LA SICUREZZA!
Come si raggiunge la possibilità di garantire la sicurezza di un prodotto, ognuno lo stabilisce in base alla tipologia ed alla destinazione d’uso finale, ben diverso è il procedimento se la scheda serve a comandare una macchina o un dispositivo medico, quindi non si può stabilire a priori un unico modus operandi.
Detto questo ritengo che Le sia assolutamente chiaro, ciò che deve fare sulla Sua scheda e su qualsiasi altra cosa che produrrà, perciò deve solo essere coerente con quanto ho scritto sopra, se lo ritiene corretto.
Ancora grazie e cordiali saluti.
ing. Carraro
Buongiorno ing. Carraro desidererei saper se le schede di ricambio di appartati certificati, usati su prodotti soggetti a certificazione singola,non di tipo, ed esclusivsamente dedicate a ciò, devono avere la certificazione e i test singoli o possono rifarsi alla certificazione globale dell’apparato, quando certificati che costruiti e testati come specifiche .
Cordiali Saluti
Riccardo
Buongiorno, purtroppo il Suo non è un caso isolato e quindi la mia risposta riguarda Lei come molti altri, che pongono domande tramite i commenti.
Provi a rileggere la Sua domanda, cancellando tutte le informazioni che Lei possiede sul prodotto di cui parla e poi verifichi se riesce a comprendere di cosa sta parlando.
Spesso chi scrive, conoscendo perfettamente il prodotto o forse per rimanere nel generico, non illustra di che prodotto si tratta, nè la sua destinazione d’uso, rendendo così impossibile comprendere di cosa sta parlando.
Non ho dubbi che per Lei sia chiarissimo, ma per me è impossibile capire a cosa si riferisce e quindi poterLe fornire una risposta.
Inoltre aggiungo che quando si tratta di questioni specifiche come questa e sulla base della risposta al quesito, un’azienda deve prendere poi delle decisioni, non è opportuno affidarsi ad internet, ma richiedere una consulenza professionale.
Io potrei fornire una risposta errata e creare quanto meno confusione, Lei non mi conosce ed io come tutti coloro che pubblicano in internet, potrei essere semplicemente un millantatore, quindi com’è possibile fidarsi di qualcuno nascosto dietro un indirizzo web?
Per prendere delle decisioni si interpella un professionista e gli si chiede una consulenza, che prevede: un incarico, una relazione, una firma con conseguente responsabilità.
Ho scritto tante volte che internet è una grande opportunità, ma va sfruttato nel modo corretto; è utile soprattutto per fare ricerche e per raccogliere informazioni generali, poi i documenti ufficiali si scaricano dalle fonti ufficiali e le risposte professionali si richiedono ai professionisti, che ci devono mettere faccia e firma.
Fare i professori quando non si rischia nulla è troppo semplice ed auto nominarsi “esperti” lo è altrettanto, applicate sempre la regola d’oro “me lo scrivi e me lo firmi?”, dietro una firma ed un indirizzo ci si nasconde molto poco.
Scusi se ho approfittato del Suo commento per ribadire questi concetti, ma purtroppo incontro ogni giorno persone che raccolgono in internet “fischi per fiaschi”, sapientemente distribuiti a titolo gratuito e non, da emuli di Vanna Marchi.
Cordiali saluti
ing. Carraro
A questo punto le faccio l’ultima domanda: se redigo il fascicolo tecnico, legalmente sono a posto?
Grazie ancora della disponibilità e non è detto che non mi senta ancora per un preventivo!
Grazie
Cordiali saliti
Certo se Lei è in grado di realizzare il fascicolo tecnico (a scanso di equivoci non è il manuale), esegue la marcatura CE sul piano formale, su quello stanziale lo ha già fatto, costruendo il prodotto a norme e quindi è a posto.
Nel caso decidesse di rivolgersi a noi, saremo a Sua disposizione.
Cordiali saluti.
Buongiorno,
la ringrazio dell’opinione, ma vorrei capire meglio una cosa: quando mi dice “dall’avere messo in atto tutte le procedure di marcatura CE” cosa intende? Vuole dire che comunque dovrei almeno avere iniziato le pratiche per ottenere la marchiatura o dovrei costruire la lampada seguendo tutte le normative (cosa che già faccio), fornire le istruzioni insieme alla lampada ecc.?
Inoltre le chiedo: dato che le mie lampade sono pezzi unici, come procedereste per fare tutti i test di conformità e quanto inciderebbe sul costo della lampada? Non le chiedo una quotazione, ma un dato per capire di quanto dovrei aumentare il prezzo e quanto inciderebbe sui miei costi.
La ringrazio ancora ,
cordiali saluti
Salve, è necessario distinguere ciò che prevedono le direttive (sempre obbligatorio) da ciò che prescrivono le norme (volontarie), le cui indicazioni possono anche essere superate, in termini di sicurezza.
Giustamente Lei afferma di rispettare le norme, questa è una cosa che fanno moltissimi produttori, per non dire tutti e per tale ragione non c’è alcun senso che noi andiamo a verificare ciò che delle persone più esperte di noi nello specifico prodotto, hanno già fatto bene.
Quindi ciò di cui ci occupiamo spiegare come devono essere rispettate le direttive, che prevedono la costituzione di un fascicolo tecnico che è praticamente la “cartella clinica del prodotto”.
La cartella clinica può anche contenere gli “esami” (test sui prodotti), ma SEMPRE contiene le informazioni generali sul paziente (prodotto) e di ciò che si è fatto per mantenerlo in salute (conformità alle norme).
Quindi se Lei vuole fare dei test li può fare rivolgendosi a dei laboratori, ritengo nel Suo caso la cosa perfettamente inutile.
Se Lei desidera conoscere come si costituisce un fascicolo tecnico, può rivolgersi a noi oppure operare da autodidatta, è solo questione di investimento di tempo.
Non esistono pratiche per ottenere la marcatura CE, ma procedure per farla e sono cose ben diverse.
A disposizione per chiarimenti e preventivi, La saluto cordialmente.
ing. Carraro
BuongiornoSig. Carraro,
io sono un designer e autoproduco lampade: sono tutte pezzi unici in quanto costruite con legni o tronchi molto particolari e vorrei venderle come “opere d’arte”; quindi le chiedo: devono essere marchiate CE?
La ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti
Salve, normalmente le “opere d’arte” non vengono utilizzate nel modo comune, quindi per esempio un lampada “opera d’arte” non si usa “normalmente” per illuminare il soggiorno.
Però non è un problema se lo si vuole fare, però essendo anche lampada il prodotto deve rispettare la direttiva e le norme sui prodotti di illuminazione, pertanto il mio parere è che il prodotto debba essere marcato CE, ovviamente in modo tale da non comprometterne l’estetica, ma in modo da garantirne comunque la sicurezza.
A scanso di equivoci preciso che l sicurezza non dipende dall’applicazione del marchio CE, ma dall’avere messo in atto tutte le procedure di marcatura CE.
Cordiali saluti.
Buongiorno, le chiedo aiuto riguardo ad un problema che ho in fase progettuale.
Durante la progettazione di apparecchi di illuminazione, in questo caso di una lampada da terra per interni, quali sono i requisiti che devo seguire per far si che la lampada sia a norma con le varie certificazioni? Esiste una documentazione a riguardo per far si che in fase progettuale mi possa avvantaggiare per rendere idonea una apparecchio??
Se esiste mi può indicare come posso orientarmi in tal caso?
Grazie mille,
Marco
Salve, questo prodotto come moltissimi altri deve rispettare le norme sulle apparecchiature elettriche, che sono talmente tante e specifiche, che necessitano una ricerca particolare.
A partire dal tipo di prodotto si ricercano le norme ad esso relative e poi si applicano in fase di progettazione e di realizzazione.
Il primo lavoro che noi facciamo in fase di marcatura CE, per qualsiasi prodotto è proprio la ricerca e l’individuazione delle norme pertinenti, per passare poi all’analisi dei rischi.
Non è possibile fornire indicazioni specifiche come quelle che chiede Lei, senza conoscere tutte le caratteristiche dei prodotti e soprattutto il livello di queste informazioni non è adeguato alla discussione su un blog, perchè siamo già in ambito specialistico e di consulenza.
Cordiali saluti.
Salve,
vorrei sapere se per un banco di test funzionale costituito da un rack con pulsante di sicurezza, una serie di DC power supplies fino a 1500W, un cestello PXI con moduli TC, DI, DO, un Personal computer con display LCD, tastiera e mouse, tutti già certificati CE singolarmente, è indispensabile procedere con la marcatura CE dell’assieme? In tal caso quali prove andrebbero eseguite, sono sufficienti quelle EMC?
Grazie in anticipo per la risposta.
Saluti
Salve, la risposta è si! È necessario marcare il prodotto finale perché l’insieme di enne prodotti marcati non porta ad un prodotto marcato, per la stessa ragione che mescolare a caso gli ingredienti giusti non produce la torta desiderata.
Le prove EMC come anche le altre prove non sono necessarie e tra tutte quelle facoltative le EMC sono le ultime che farei.
La compatibilità elettromagnetica è il fenomeno più diffuso, ma per fortuna il meno pericoloso, se fossero necessarie le prove in tutti i casi in cui sono presenti campi elettromagnetici, ci sarebbero più laboratori che bar. Non è così, sono utili sempre, magari per soddisfare qualche curiosità e le esigenze lavorative dei laboratori, ma necessarie molto raramente. Servire ed essere necessario hanno significati molto diversi, ma su questa confusione letterale si sono basati migliaia di test perfettamente inutili.
Cordiali saluti.
Capisco, sto leggendo alcuni articoli e devo dire che sono d’aiuto, e per questo le faccio i complimenti per la chiarezza. Mi potrebbe mandare un preventivo per una eventuale consulenza? Grazie
Certo, provvedo subito, grazie per l’attenzione.
Buongiorno, ho letto il suo articolo e sono alla ricerca di informazioni precise dei documenti necessari per l’importazione e la vendita di materiale elettronico di produzione cinese. Purtroppo non capisco più cosa serva di preciso. Potrebbe darmi una mano o un link in cui si parli della cosa?
Per questi tipi di merce serve solamente Certificazione CE, RoHS e Test Report?queste certificazioni devono essere rilasciate da un ente europeo?
Grazie
Salve, il problema è sempre lo stesso ovvero: come fa Lei a sapere che le mie risposte sono corrette e quindi decide di comportarsi come Le dico io?
In questo blog noi forniamo risposte che sono le nostre opinioni, la consulenza è un’altra cosa ovvero noi scriviamo e firmiamo le risposte ed ovviamente ce ne assumiamo la responsabilità.
Il termine materiale elettronico non è sufficiente per dare una risposta precisa, infatti il cellulare ed il computer sono due apparecchiature elettroniche, ma devono avere documentazioni diverse, per il cellulare è necessario avere certificati da Organismo Notificato, mentre per il computer no.
Per tutti i prodotti è necessaria la marcatura CE, ma i certificati sono necessari solo in alcuni casi, ovviamente sono utili sempre, ma tra utile e necessario c’è una bella differenza.
Se desidera approfondire l’argomento nel nostro sito può trovare molte informazioni, può iniziare dalla prima icona in alto a destra dove si precisa la differenza tra certificato e marcatura.
Naturalmente se necessita di consulenza siamo a disposizione.
Cordiali saluti.
Buongiorno ing. Carraro,
per evitare il più possibile di porre una domanda banale o già fatta ho letto con interesse molti suoi post, commenti d’utenti e successive sue risposte riuscendo ad avere un quadro molto più chiaro delle norme CE legate ai prodotti. Vorrei pertanto ringraziarla per il tempo che dedica a questo suo blog, molto utile anche per neofiti interessati all’argomento come il sottoscritto.
Ho visto che questo suo post sulla marcatura CE degli apparecchi elettrici ha attirato un grande interesse, basta vedere l’alto numero di commenti. Leggendolo una domanda sarebbe venuta anche a me e credo potrebbe interessare anche altre persone: cavi dati USB per mettere in comunicazione fra loro differenti apparecchiature elettroniche (pc, smartphone, fotocamere,…) necessitano di marcatura CE o fanno parte di quei prodotti che non avendo una direttiva specifica devono sottostare alla Direttiva 2001/95/CE? Glielo chiedo perché vedo questi prodotti come fossero in un limbo e non mi è chiaro come catalogarli.
La ringrazio anticipatamente per un’eventuale risposta.
Cordiali saluti.
Salve, sono io che ringrazio Lei e tutti coloro che visitano il sito (più di 1.000 alla settimana ormai da anni) e che partecipano alle discussioni.
Per noi le gestione del blog, come spiegato in alcune pagine ha un doppio scopo:
– rendere disponibili molte informazioni e rendersi così utili
– far conoscere la nostra attività di consulenza che molti addetti ai lavori ci chiedono
Quindi non pensiamo di essere dei benefattori anche se l’utilità per gli altri e per noi coincidono.
Per venire alla Sua domanda, la risposta è semplice e si basa su un criterio generale, un qualsiasi prodotto deve essere marcato per uno di questi due motivi:
– la sua natura
– la sua destinazione d’uso
I cavi usb per loro natura non rientrano in alcuna categoria con obbligo di marcatura, ma la loro destinazione d’uso prevede che ci passi corrente, quindi almeno la compatibilità elettromagnetica li comprende.
Occorre inoltre tenere conto di un principio generale, un prodotto è soggetto alle direttive più vincolanti che riguardano il sistema di cui viene a far parte, quindi se il cavo è collegato ad un computer che funziona o si ricarica con la 220, entra in gioco anche la bassa tensione.
Naturalmente i rischi connessi con il cavo usb e quindi la sua analisi dei rischi, sono molto più semplici di quelli dell’apparato su cui viene installato, però quella è la direttiva che lo riguarda.
Cordiali saluti
p.s. nessuno deve porsi il problema di fare domande inutili o che sono già state poste, perchè comprendiamo che data la vastità del sito e degli argomenti trattati non sia semplice cercarne uno in particolare, comunque la funzione “cerca” è molto utile perchè richiama tutti gli articoli che contengono una determinata parola.
In ogni caso noi rispondiamo a tutte le domande e quando è necessario ci confrontiamo con chi ha opinioni diverse, perchè partiamo dal presupposto che non possediamo la “verità assoluta” come alcuni concorrenti che fanno terrorismo psicologico verso coloro che la pensano diversamente a loro.
Buongiorno, vorrei aprire un negozio online dove vendere lampade fatte a mano. Le chiedo se nel caso volessi assemblare io stesso i componenti elettrici (spina, cavo, portalampada) che aspetti normativi devo rispettare? basta che i componenti siano marcati CE oppure nel momento che io li assemblo devo certificarli? Grazie saluti.
Salve, non solo se Lei monta le lampade, ma anche se le dovesse vendere con il Suo nome, deve fare la marcatura CE.
Il fatto che i componenti siano già marcati CE facilita il processo ma non lo esclude, perchè la marcatura oltre ai componenti garantisce la sicurezza del lavoro svolto.
Cordiali saluti.
Salve,ho costruito uno splitter per sdoppiare il segnale audio uscente dal jack del cellulare. Siccome l adattatore verrà collegato alla presa jack del cellulare lavorerà a bassissima tensione.
Mi sa dire se vedo comunque certificarlo CE? E nel caso di quali certificazioni ho bisogno per venderlo in UE?
Grazie.Cordiali saluti.
Salve, tutto il Suo discorso è corretto se sostituisce il termine certificazione con il termine marcatura CE.
Molti invertono i due termini e pensa che i certificati siano obbligatori e la marcatura no.
I certificati e la certificazione sono all’interno della marcatura CE, ma non la sostituiscono.
Per vendere questo prodotto Lei deve fare la marcatura CE ed applicare alla fine del processo il marchio sul prodotto o sulla confezione, se vuole può fare il certificato di prova, ma è un documento facoltativo, la legge non Le impone di farlo.
Cordiali saluti.
Buona sera Ing. Carraro
Ho acquistato un sistema di filtrazione domestico, ma ho constatato le seguenti anomalie:
-il manuale di uso e manutenzione non riporta alcuna indicazione su come installarlo,
-la dichiarazione di conformità riporta la sigla di un modello simile ma non quello da me acquistato, -l’azienda dalla quale ho acquistato il sistema ha instalalto un filtro di cui non trovo traccia nel manuale del sistema,
a questo punto mi sorgono i seguenti dubbi:
-l’azienda fornitrice / installatrice deve rilasciare anche la dichiarazione di conformità per l’installazione? (l’apparecchiatura ha una spina per l’alimentazione elettrica ed è stato effettuato un collegamento all’impianto idrico di casa con installazione di un filtro non contemplato nel manuale come sopra detto)
-è mio diritto ottenere la dichiarazione di conformità esatta e/o che strumenti ho per forzare il fornitore a fornirmela?
Cordiali saluti
Stefano
Salve, ciò che Lei ritiene di dover ricevere è perfettamente legittimo ed è un Suo diritto.
Come fare a farlo rispettare? Rivolgendosi alle autorità competenti, sperando che lo siano davvero.
Carabinieri, Guardia di finanza, Tributaria, Camera di Commercio, si rivolga a una di queste, ma se Le dicono che non è compito loro, non perda tempo a discutere e si rivolga ad un’altra, fra tutte ne troverà una che farà il suo dovere.
A volte è sufficiente la minaccia di far intervenire una di queste autorità per far scendere a più miti consigli il fornitore “pigro”.
Cordiali saluti.
Buongiorno Ing. Carraro,
le pongo l’ultima domanda: ma tutti i prodotti che vengono realizzati extra Europa come fanno allora ad avere la marcatura CE?
Siamo pieni di prodotti realizzati in Cina, Taiwan, Pakistan, Usa e via dicendo. Per il discorso di prima (dei controlli sul processo produttivo e via discorrendo) nessuno di questi potrà mai avere un CE.
Cordiali saluti
Salve, la Sua domanda mi fa molto piacere perchè dimostra che io non sono un visionario e che Lei ha il comune buon senso che manca a:
– autorità di controllo
– ministri del nostro Paese e degli altri Paesi europei
– organi di informazione (praticamente tutti da me contattati) che preferiscono parlare dei problemi del Sig. Berlusconi e dell’indice di disoccupazione, piuttosto che di sicurezza dei cittadini e controllo delle merci sul mercato.
I prodotti provenienti da extra UE non “potrebbero” avere il marchio CE prima di arrivare il Europa, perchè il produttore non lo “potrebbe” apporre e l’importatore che legalmente lo dovrebbe apporre a rigore di legge non lo potrebbe fare, perchè non ha alcun controllo sulla produzione di serie.
Ora mi sorge spontanea una domanda: come mai questa cosa Lei l’ha capita così chiaramente e facilmente, mentre tutti coloro che dovrebbero averla capita da tanto tempo e che dovrebbero comportarsi di conseguenza, non lo hanno ancora fatto?
Non credo che io e Lei siamo dei geni e non credo neppure che i soggetti sopra indicati siano degli stupidi, quindi la spiegazione deve essere un’altra.
Poi se nella pratica Voi volete importare questi prodotti, potete fare come fanno tutti gli altri, cioè ve ne fregate della sicurezza reale, predisponete la documentazione come “la legge” richiede e potrete operare senza problemi a parte quelli della Vostra coscienza, ma mi pare che di questi tempi la coscienza sia un termine uscito dal vocabolario.
Cordiali saluti.
Salve e complimenti per il lavoro di consulenza che svolgete.
Io vorrei progettare, costruire e vendere dei sensori ambientali con collegamento Wireless. Dalle precedenti discussioni so già che devo fare la marchiatura CE, ma le eventuali certificazioni per esempio sulla compatibilità elettromagnetica o di altro tipo, sono obbligato a farle? Più in generale, quando si vuole vendere un oggetto, oltre alla marchiatura CE, come si fa a capire se e quali certificazioni devono essere fatte?
Grazie anticipatamente.
Cordiali saluti
Salve, l’obbligo di marcatura CE deriva dalle direttive relative alle famiglie di prodotto, quindi l’obbligo di eventuali certificazioni a completamento di tutta la marcatura CE lo trova eventualmente nelle direttive (in quelle che riguardano i Suoi prodotti non troverà questo obbligo).
Le prove di laboratorio ed i relativi certificati si possono fare comunque, ma una cosa è farlo in modo volontario, come nel Suo caso ed un altro è farlo perchè lo dice la direttiva.
Quindi legga bene le direttive bassa tensione e compatibilità e elettromagnetica e se trova un’indicazione di obbligatorietà faccia pure un altro intervento gliene sarò grato, se invece non trova nulla, valuti se vuole o meno fare queste certificazioni, il tutto con la buona pace di coloro che vendendo certificati, affermano che “servono” sempre senza specificare che “servire” ed “essere obbligatorio” hanno due significati diversi.
Cordiali saluti
Buongiorno Ing. Carraro,
mi dispiace tartassarla ma ci sono ancora degli aspetti che mi sono poco chiari.
Per esempio, lei mi dice: “non metto in dubbio la conformità del prodotti o la serietà del certificato, ma … è chiaro che ciò che acquista Lei NON è quel campione.”. Ma di questo non lo sarà mai nessuno nemmeno se facessi porre io il marchio CE da un ente come il vostro. Mi sembra allucinante che il sottoscritto si debba prendere certe responsabilità non avendo modo di poter far verificare i processi produttivi e tutto ciò che ne concerne. A rigor di logica ha molto più senso che le certificazioni vengano assegnate da un Ente preposto (va bene che sia solo Europeo) ma che esegua delle verifiche serie ed attendibili direttamente della rpoduzione dell’azienda in questione.
Ed infine: se io comprassi tutto da una ditta europea tipo la mia che importa il prodotto, a quel punto se loro mi dichiarano di avere il CE su questi prodotti, posso stare sereno? Posso rivendere senza dover verificare tali certificati?
La ringrazio anticipatamente.
Cordiali Saluti
Matteo
Buongiorno, Lei ha compreso perfettamente i problemi legati all’importazione.
Precisiamo ancora una volta che il nostro NON è un ente, non pone marchi e non rilascia certificati. La nostra società spiega o cerca di spiegare ai clienti, cos’è la marcatura CE, quali obblighi impone, quali documenti è necessario predisporre.
Spiega anche agli importatori che se vogliono essere tranquilli al 100% in merito ai prodotti che importano hanno una sola scelta: cambiare mestiere.
Mi sembrava chiaro dalle precedenti risposte che NESSUN importatore sia in grado di controllare la produzione ad esempio in Cina e non è in grado di farlo neppure un ente europeo, l’unico che controlla la produzione in Cina è in produttore cinese, quindi si può essere tranquilli nella misura in cui ci si fida di lui.
Se Lei si fida al 100% del produttore cinese, allora può stare tranquillo.
Acquistare da un altro importatore, significa far finta che lui possa fare ciò che non può fare Lei ed in ogni caso dovrebbe vendere con il nome dell’importatore, perchè se vende con il Suo nome, risulterà sempre Lei il produttore.
“Purtroppo” dalla responsabilità su ciò che si mette in commercio non si scappa, ciò che fanno normalmente gli importatori e far finta di applicare la legge, ma lo stesso giochetto lo fanno molti altri, finché dura va bene così.
Lei continua a parlare di certificazioni, mentre mi sembrava chiaro stessimo parlando di marcatura CE, che è una cosa ben diversa dalla certificazione, quindi confondere le due cose non porta certo chiarezza.
A lei sembra allucinante doversi prendere delle responsabilità, quindi secondo Lei chi se le dovrebbe prendere? Il cliente che acquista da Lei? Oppure il cliente dovrebbe rivolgersi al cinese e lasciare Lei fuori dalle discussioni? Quindi quale sarebbe il Suo ruolo perchè la cosa non fosse allucinante? Acquistare un prodotto di cui non sa nulla, metterlo sul mercato con il corretto ricarico, diciamo 5/6 volte e poi non rispondere di nulla?
Provi a mettersi nei panni del cliente e pensare che sia io a farLe questo discorso e poi vediamo se trova ancora allucinante che io mi prenda le responsabilità di ciò che le vendo e che Lei mi paga.
Cordiali saluti.
Salve,
grazie per la celerità con la quale mi ha risposto. Le pongo ancora una domanda per fugare ogni dubbio sulla questione. E’ possibile che l’azienda cinese abbia interpellato un ente europeo affinchè gli certificasse i prodotti? Se così fosse, noi pur essendo importatori (e quindi “produttori”) non saremmo in regola? Se ciò fosse possibile, come posso controllare che quei certificati siano realmente originali e frutto di prove e controlli da parte di un ente europeo abilitato a tale scopo? Magari l’azienda produttrice si è fatta certificare i prodotti da enti europei proprio per impedire che un piccolo imprenditore (come me per esempio) sia costretto a non commercializzare i loro prodotti per via del costoso iter di certificazione.
La ringrazio
Cordiali saluti
Salve, non metto in dubbio la conformità del prodotti o la serietà del certificato, ma del primo non c’è alcuna certezza in quanto manca un controllo diretto sulla produzione, del secondo possiamo solo sapere che riguarda un campione ed afferma che SOLO quel campione ha superato le prove, ed è chiaro che ciò che acquista Lei NON è quel campione.
Non c’è alcun tentativo di impedire nulla a nessuno, l’obiettivo di tutte le leggi sulla marcatura CE è quello di garantire la sicurezza dei prodotti e di avere un responsabile per i prodotti immessi in commercio ed il responsabile non può risiedere in Cina, perchè in questo caso non ricade sotto la giurisdizione europea.
Lei ritiene sia possibile intentare una causa al cinese se il prodotto risultasse pericoloso? Io credo proprio di no, quindi chi risponderebbe nei confronti del consumatore?
In realtà comunque la sicurezza non è garantita neppure dalla Sua marcatura CE, perchè Lei come tutti gli importatori non è in grado di rispettare una parte della legge molto importante che riguarda il controllo della produzione, ma questa è un’altra storia e sembra che non interessi a nessuno.
La saluto cordialmente
ing. Carraro
Buonasera,
io e mio fratello vorremmo aprire una piccola ditta che si occupa di commercializzare materiale per illuminazione a led comprata da un’azienda in Cina. Loro dichiarano di avere il marchio CE e Rohs e ce ne hanno dato copia. Cosa dobbiamo fare per essere in regola? Ripeto che noi vorremmo agire da rivenditori, quindi non marchieremo il prodotto. Dobbiamo verificare se il certificato è attendibile? E se si, come? Il fatto che il materiale passi regolarmente la dogana non significa che è a norma? Il marchio CE è solitamente presente sulle confezioni ma mai sui prodotti. E’ un problema?
La ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
Salve, facciamo un’ipotesi: un Suo familiare acquista un prodotto di illuminazione prodotto da una ditta cinese e su tale prodotto non c’è il nome di una ditta europea (la ditta importatrice), utilizzando questo prodotto capita un incidente a causa del malfunzionamento di quel prodotto, a chi si rivolgerebbe per chiedere i danni? Al cinese? Le sembra verosimile?
Davvero ritiene che si possa vendere in Europa un prodotto con il marchio CE messo dal cinese, senza che nessun soggetto presente in Europa se ne prenda la responsabilità?Comprendo che esiste la globalizzazione, ma le leggi valgono in un preciso territorio, quindi le leggi sulla marcatura CE valgono in Europa, per gli europei e di tutto ciò che fanno, dicono e scrivono i cinesi, scusi l’espressione, se ne fregano.
La legge dice che chi immette un prodotto sul mercato europeo assume il ruolo del produttore e se il produttore è extra europeo l’importatore viene considerato il produttore.
Non è possibile essere rivenditori di un produttore extra europeo, si può solo importare il prodotto e marcarlo CE.
I documenti forniti dal cinese possono essere utili a Voi per capire se il prodotto va bene, ma dovreste essere in grado di capirlo a prescindere dai documenti, per la legge europea quei documenti sono dei pezzi di carta e non forniscono alcuna garanzia.
Il fatto che il cinese apponga il marchio, in termini di legge è illegale ed al massimo può essere una comodità per non doverlo apporre qui in Italia, ma qui finisce ciò che può fare il cinese.
Ciò che pensa Lei è ciò che credono o fanno finta di credere molti importatori e su questa base immettono sul mercato prodotti totalmente fuori controllo e senza alcuna garanzia di sicurezza.
Spero di aver chiarito la questione.
Cordiali saluti.
Salve,
vorrei informazioni in merito ad una apparecchiatura elettrica di mio cablaggio contenente apparecchi marchiati CE
nel box di mia fattura e destinato al pubblico è presente sia la bassa tensione che la bassissima tensione
deve essere certificato CE anche il box nel suo intero?
Salve, assolutamente si, il prodotto completo deve essere marcato CE.
Cordiali saluti
Buongiorno,
sono un artigiano/artista che crea sculture luminose da tavolo, da parete, da soffitto e da terra. Mi hanno detto che, anche se i componenti elettrici sono marcati Ce, devo attenermi alla normativa riguardante la bassa tensione. E’ vero? Come dovrei comportarmi?
Grazie infinite
Michele
Salve, la risposta è semplice: deve applicare le direttive che riguardano i Suoi prodotti.
Per farlo ha due strade:
– studiare le direttive e metterle in pratica
– rivolgersi ad un consulente e farselo spiegare.
Su internet potrà trovare tante interpretazioni e tante risposte, ma le cose vere sono scritte nelle leggi e sono quelle che contano.
Le persone dicono tante cose, a volte giuste e più spesso sbagliate, non è il caso di fidarsi quando si devono prendere decisioni operative e che riguardano la sicurezza.
Quindi o impara da solo o ricerca un rapporto professionale che comporta documenti scritti e firmati, non parole.
Cordiali saluti.