Ora Vi racconterò una storia, quelle di Fedro mi sono sempre piaciute ed anche altre, ad esempio quella della rana e dello scorpione piace tanto, però la potete trovare facilmente, quella che racconto io potrebbe vedervi protagonisti, speriamo di no per Voi.
Immaginate di chiamarvi Georges, il nome sarà anche strano, ma se è per questo ….. fermiamoci qui, Vi chiamate Georges!
I Vostri genitori non potevano immaginare che da grandi Voi avreste deciso di aprire un franchising di sigarette elettroniche e vista la fantasia di cui sono forniti questi imprenditori, avete pensato bene di chiamare i Vostri negozi proprio così “GEORGES”.
Il destino si sa è a volte bizzarro ed è sempre vero che il diavolo si nasconde nei dettagli, infatti degli altri genitori, molti anni prima avevano dato al loro pargolo il nome di George, e guarda a volte il caso il nostro Georgeino una volta cresciuto cosa pensa di fare? Una catena di negozi di sigarette elettroniche, che come avrete già immaginato, decide di chiamare “GEORGE”.
Certo non è piacevole questa somiglianza di nomi, ma tutto sommato non è un gran problema i clienti sanno leggere, sanno distinguere le persone serie da quelle un pò meno, sanno distinguere chi ha i prodotti in regola con la marcatura CE e chi non li ha.
Infatti George, nonostante siano da tempo in corso controlli a tamburo battente su tutti i commercianti di sigarette elettroniche, continua a metterle in vendita usando solo i certificati cinesi, che come tutti sanno non servono a garantire un bel nulla, ma George è furbo, è un italiano doc, se ne infischia lui di queste cazzate.
Un giorno però, le solerti autorità di controllo ricevono un ordine molto preciso: andate, scovate e sequestrate tutti i prodotti di George, questa situazione non è più tollerabile. In verità ciò che non è tollerabile è che centinaia di migliaia di fumatori abbiano abbandonato il loro abituale spacciatore per rivolgersi a soluzioni più tecnologiche, più economiche e forse persino un po’ meno dannose. Ma come si sa la verità in questo Paese viaggia sempre per rivoli sotterranei (vedere le lettere anonime su Monte dei Paschi).
Di buon mattino un fitto stuolo di autorità non meglio definite, si sparpaglia sul territorio e fa visita a tutti i negozi GEORGE, e fa il suo dovere sequestrando a più non posso, prodotti peraltro giustamente sequestrabili, perchè venduti in dispregio delle leggi.
GEORGES, quello con la esse è tranquillo, hanno già visitato molti dei suoi negozi ed è andato tutto bene, anzi forse è un pò contento, perchè finalmente un pò di concorrenza scorretta viene eliminata.
Ecco però che una pattuglia, entra in un negozio GEORGES e comincia a contestare questo e quello, affermando che si i prodotti rispettano le norme, ma sono privi di marchio CE. Ma come, obietta il negoziante, non vedete il marchio sulle scatole? Risposta: che ne sappiamo noi che Lei, non ha messo i prodotti nelle scatole in Italia, prima di metterli in vendita? (proprio ciò che prevede legge) Stupore e sbigottimento, ma che volete fare di fronte alla LEGGE, zitti e mosca.
Così si mettono da parte (sequestrati, un pò di prodotti) e si redige il verbale, ma al momento di scrivere le generalità si scopre che il negozio si chiama GEORGES e non GEORGE, che fare? Scusarsi per l’incauta azione repressiva? Giammai si tira innanzi e che ci pensino loro a chiedere il dissequestro, in fondo abbiamo scritto nel verbale che i prodotti rispettano la norma.
Ora Georges è perplesso, pensa: i prodotti rispettano la norma, chissà come hanno fatto a stabilirlo, hanno il marchio CE, ma hanno scritto che non c’è, magari in futuro diranno che l’ho messo dopo il sequestro, cosa farò mai?
La domanda purtroppo non ha che una risposta: la sfortuna di chiamarsi Georges.
Salve, certo ed era chiaro che il soggetto in questione non c’entrava nulla con l’altro, di cui esisteva l’ordine di eseguire le verifiche, ma oramai il verbale era in compilazione e solo un’ammissione di errore da parte dei funzionari poteva cambiare il corso dell cose.
Siccome in Italia i funzionari non sbagliano mai, il verbale è stato completato e consegnato, costringendo poi il “quasi omonimo” a tutta la trafila per dimostrare una cosa evidentissima, che lui era in regola e che non era l’altro soggetto. Questa è un chiaro esempio di “stupidità applicata”.
Cordiali saluti
ma lui non aveva un fascicolo tecnico sul CE apposto sulla sigaretta?