Le leggi sulla marcatura CE ed in particolare quella sui dispositivi medici, affermano:
fabbricante: la persona fisica o giuridica che fabbrica o rimette a nuovo un dispositivo oppure lo fa progettare, fabbricare, o rimettere a nuovo e lo commercializza apponendovi il suo nome o marchio commerciale. Regolamento 2017/745 /UE
In ambito di marcatura CE, questa è una cosa arcinota e gli addetti ai lavori, anche i più impreparati, sanno che esistono in contratti OEM OBL che consentono ad un soggetto europeo che sarà sempre denominato fabbricante, di fare costruire il suo prodotto da un costruttore terzo, europeo o extra europeo.
Ecco due risposte forniteci da due “Dottoresse”, una dipendente di un Organismo Notificato ed una funzionaria del Ministero della Salute:
- Il fabbricante NON può MAI essere il costruttore
- Il fabbricante è il costruttore, senza alcuna eccezione
Evidentemente in Italia si può diventare “dottoresse”, senza comprendere il significato di questa semplice affermazione: il fabbricante può non essere il produttore. O per meglio dire in Italia si può assumere il ruolo di chi deve dire come si rispetta una legge, senza conoscerla e qui gli esempi si sprecano.
Salve, l’azione di A non ha alcuna ricaduta di alcun genere, perchè comunque risponderà al 100 %, sia civilmente, che penalmente per la macchina che costruisce e non importa a nessuno delle etichette applicate da B.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Buongiorno,
ho una domanda da sottoporvi.
Una macchina costruita da A con i componenti di B, viene privata da A delle etichette dei componenti apposte da B. Supponendo che esse vengano sostituite con un codice interno a garanzia della tracciabilità del pezzo, è corretto ritenere che la rimozione dell’etichettatura da un componente di un prodotto costituisca alterazione del marchio?
Cordiali saluti,
Salve, io posso riportare ciò che è scritto nella legge, senza entrare nel merito di ciò che accade in dogana e ciò che chiedono i clienti.
Fabbricante per la legge europea è il soggetto che immette un prodotto sul mercato UE a proprio nome.
Dire che un soggetto è “fabbricante” e dire che un prodotto è “fabbricato da” non ha lo stesso significato, perchè mentre il fabbricante può non essere, come in questo caso il produttore, scrivere “fabbricato da” ha un significato non equivocabile.
Quindi ritengo che contestare il “fabbricato da” per un prodotto realizzato in Cina sia corretto.
Colgo l’occasione per chiarire che a prescindere dal tipo di prodotto importato, il “fabbricante” cioè l’importatore ha SEMPRE l’obbligo di costituire il fascicolo tecnico PRIMA dell’importazione, pena il rischio di blocco doganale, se la legge fosse applicata correttamente, o di altre sanzioni anche in momenti successivi.
Quindi Lei fa bene a porsi questi quesiti, ma dovrebbe forse guardare la luna e non il dito, il problema vero è il fascicolo tecnico, che manca quasi sempre.
Cordiali saluti
Ing. Carraro
Sempre interessanti le sue note.
Produco prodotti di consumo soggetti a reach (candele) e molto conto terzi. Parte della produzione è in stabilimenti in Cina. Un cliente mi chiede un prodotto con il suo marchio da produrre in Cina e mi chiede di scrivere “fabbricato da. MioNome, MioIndirizzo, Italia.
Penso siano abituati a importare prodotti CE e che traslino la dicitura in ambito “prodotto chimico” quale è il nostro senza conoscenze specifiche.
Solo che dal punto di vista doganale questo è un reato perché nonostante ci sia anche “made in China” le dogane non transigono: scrivere “Fabbricato da xy…,Italia” è un reato penale.
Non pensa che la definizione “fabbricante” come da legislazione dispositivi medici NON possa essere automaticamente traslata altrove?
[…] non significa che il fabbricante di sci deve fornire le istruzioni per imparare a sciare, non stiamo parlando tra […]