RAEE le tasse che non vediamo

Iniziativa corretta tassare i rifiuti, ma quante volte è lecito farlo sullo stesso prodotto?

Le tasse sono un dovere “doloroso” che nei Paesi civili si pagano senza particolari difficoltà e si fanno pagare con estrema severità, mentre in altri Paesi si eludono, si evadono e si concedono scappatoie più o meno evidenti.

Nel nostro Paese cresciamo e viviamo nella convinzione, non proprio priva di fondamento, che sia in atto una lotta continua tra lo Stato ed il singolo cittadino, quindi le tasse sono un terreno di battaglia.

Da un lato i cittadini pagano solo se non possono farne a meno o evitare è troppo rischioso, dall’altro lo Stato escogita tutti i mezzi per far pagare le tasse nei modi più variegati possibili, dimostrando che la creatività “made in Italy” non si trova solo nei prodotti dell’ingegno italico.

Noto ed accettato il fatto che noi paghiamo le tasse sulle tasse, per verificarlo basta prendere una qualsiasi bolletta di servizio e leggere la voce “imponibile” poi la voce “imposte” e poi ancora “IVA“, ovvero imposta sul valore aggiunto applicata anche alla precedente imposta.

Un altro modo per far pagare tasse occulte è quello di mimetizzarle sotto forma di “utilità” per qualche specifico scopo.

Quello che interessa in ambito marcatura CE e direttive sulla sicurezza, è la tassa prevista dall’applicazione della RAEE, ovvero la direttiva sui Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

Che chi immette sul mercato dei componenti all’interno dei quali ci siano sostanze nocive per l’ambiente, deve giustamente pagare un costo per il futuro smaltimento, ma proviamo a fare un esempio: un condensatore paga la tassa quando viene prodotto, poi paga la tassa quando viene inserito in un circuito, poi quando il circuito va in una scheda, poi quando la scheda viene montata in un impianto e quando l’impianto va inserito nel prodotto finale, sul quale ovviamente anche l’acquirente pagherà la sua parte.

In questo modo può capitare che per i componenti più semplici e basilari si paghi la tassa di smaltimento da due a cinque volte, ma non ce ne accorgiamo, perchè i vari produttori le pagano separatamente e poi naturalmente le inseriscono nel costo del prodotto.

Noi non giustifichiamo mai chi infrange la legge e chi si comporta scorrettamente, ma non è detto che sia sempre e solo il comune cittadino/consumatore a farlo, la sola differenza sta nella quantità di potere a disposizione e l’unico potere che ha il cittadino è quello di sfuggire ai suoi “doveri“.

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